Floris, Ballarò vincente perchè stimola dibattiti
AGI TV – 25 giugno 2004
TV: FLORIS, BALLARO’ VINCENTE PERCHE’ STIMOLA DIBATTITI
(AGI) – Roma, 25 giu. – Il dubbio come missione giornalistica, il dibattito come luogo in cui si fortifica la conoscenza e il rifiuto dell’imporre il proprio punto di vista. E’ questa la ricetta su cui Giovanni Floris, conduttore di Ballaro’, ha costruito il proprio programma e che, a suo parere, e’ alla base del successo ottenuto.
“Questa seconda edizione e’ andata benissimo – dice Floris – per noi e’ una enorme soddisfazione perché puntavamo ad imporre l’identità della trasmissione. Non ci siamo mai occupati troppo degli ascolti, ma abbiamo sempre pensato a stimolare il dibattito, a mettere in crisi le certezze, a sollevare dubbi”.
A pochi giorni dalla fine della stagione – l’ultima puntata andrà’ in onda martedì prossimo con un approfondimento sulla guerra in Iraq, un reportage da Nassiriya e una intervista esclusiva al Dalai Lama – Floris sottolinea come la trasmissione abbia conquistato “una autorevolezza inaspettata”.
“Per le parti politiche Ballarò e’ un terreno difficile per scontri diretti – afferma – autoproduciamo inchieste e servizi approfonditi e diamo modo a tutti di spiegarsi, ma a nessuno di accomodarsi”.
Per questa seconda edizione, iniziata l’11 novembre 2003, e’ stato ottimo anche il risultato degli ascolti, migliori degli altri talk show politici: lo share medio dell’attuale edizione ha raggiunto il 12%, superando cosi’ il 9,9% dell’anno precedente. (AGI) Cli/Chi (Segue)
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(AGI) – Roma, 25 giu. – Nelle 28 puntate andate finora in onda ci sono stati 179 ospiti, tra quelli in studio e in collegamento. Tra gli altri, l’ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga, il presidente del Parlamento europeo Pat Cox, i sindacalisti Guglielmo Epifani e Savino Pezzotta, esponenti della Confindustria e noti politologi e giornalisti.
Tra le puntate piu’ seguite, il faccia a faccia tra Giulio Tremonti e Francesco Rutelli, andato in onda lo scorso 9 giugno (oltre 15% di share), e quello tra Castagnetti e Nania dopo il rinvio della legge Gasparri alle Camere da parte del capo dello Stato. “Il confronto tra Rutelli e Tremonti prima del voto, che ha avuto delle punte di quattro milioni e mezzo di spettatori – dice Floris – mi e’ piaciuto moltissimo, secondo me e’ stato un alto momento di vita politica. Poi mi e’ piaciuta Ballarò nel confronto tra Tremonti e Bersani, tra Tremonti e D’Alema e la puntata con Alemanno, Tabacci e Cicchitto sulla crisi di governo”.
Nessuna polemica forte sembra essersi abbattuta in questi mesi sulla trasmissione: “Di polemiche vere su Ballarò non ce ne sono mai – rileva il conduttore – e’ una trasmissione corretta, forte e determinata. La polemica ti ferisce quando sei debole, non se ad ogni puntata ti ascoltano tre milioni e mezzo di persone che ti danno fiducia”. Unico cruccio di Floris e’ quello di non aver avuto spazio per una puntata dedicata alla criminalità , ma, promette, se “il primo anno abbiamo insistito molto sugli esteri e quest’anno su economia e politica, la prossima stagione ci concentreremo di più sulla cronaca”.
La terza edizione di Ballarò sara’ piu’ lunga delle precedenti, partirà da settembre per concludersi a fine giugno. Per questo, verrà ampliata la rosa degli inviati. E a chi gli chiede se, dopo questi successi, speri in una promozione, Floris risponde di non riuscire ad immaginare niente di meglio della prima serata di Raitre. “Voglio lavorare con Ruffini – dice – mio direttore da sempre che mi ha dimostrato che si può essere un direttore autonomo e indipendente, un giornalista autonomo e indipendente, anche in condizioni difficili che si possono porre nelle trasmissioni importanti”.
Oltre all’esito positivo di questa stagione televisiva, Floris si gode ora il successo di vendite del suo libro, “Una cosa di (centro) sinistra”: “Il libro sta andando molto bene – racconta soddisfatto – ho già’ pronto del materiale per scriverne un altro, ci lavorerò’ durante l’estate, ma per ora non svelo l’argomento”.
(AGI) Cli/Chi.