“Ballarò”, non solo politica
Il Cittadino – 16 Novembre 2003
Televisione: riparte stasera su Rai3 il programma di approfondimento di Giovanni Floris.
“Ballarò”, non solo politica
Domande e non propaganda. Riparte stasera con questa promessa “Ballarò”, il settimanale di approfondimento di RaiTre condotto dal “disturbatore” Giovanni Floris.
“Con Ballarò” si completa l’offerta televisiva della rete – sottolinea il direttore Paolo Ruffini – saremo un cane da guardia per tutti i poteri e per la società, non un cane da compagnia.
Offriremo un giornalismo che cerca di interrogarsi e non di propagandare certezze, un giornalismo non miope ma che guardi lontano”. La redazione è già al lavoro da due mesi per arrivare fino a giugno con il programma “e Ballarò è il nome di un mercato e non si è mai visto qualcuno che non può entrare” ricorda Floris.
Il menù anche quest’anno è molto ricco: la fine del semestre europeo per l’Italia, due tornate elettorali, gli esteri e l’economia. Si inizia proprio da questa, “ma non ci faremo assorbire dagli argomenti politici – spiega l’ex inviato a New York – piuttosto cercheremo di capire perché gli italiani si sentono sempre più poveri e proporremo un’inchiesta molto forte sul condono.
Il ministro Tremonti è stato invitato, ma aveva altri impegni”. Forte dei risultati ottenuti lo scorso anno, il giornalista sente il peso della responsabilità sulle sue spalle:”Rinfrancati dal successo della prima edizione, vogliamo continuare a fare un buon lavoro.
Ci piace fare domande e andare a vedere se le cose sono come ci dicono, e ci piace anche lasciare spiegare, perché siamo qui per capire. Questo mix ha funzionato, non c’è stata una puntata in cui non abbiamo saputo qualcosa di più”.
A Floris piace definire “Ballarò” come una voce che mancava, “ma ci siamo meritati il posto, ma non siamo più un punto interrogativo, ma un esclamativo”. Ad altri non è andata altrettanto bene.
E “Ballarò” non teme neanche le elezioni amministrative ed europee: “siamo giornalisti e tratteremo le elezioni da giornalisti rispettando la par condicio, le leggi e la normativa.
Faremo domande e la politica risponderà, se la politica farà domande saremo liberi di non rispondere, ognuno faccia il suo lavoro”.